Principali patologie del sistema gastrointestinale: quali sono?
Sempre più persone soffrono di patologie del sistema gastrointestinale e tra le più frequenti ci sono la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), la stipsi e la diarrea. Vediamo come si manifestano, quali sono i sintomi e perché è importante poter contare su un piano alimentare equilibrato.
Patologie del sistema gastrointestinale: la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD)
Chi soffre di reflusso gastroesofageo prolungato rischia di incorrere in esofagite, stenosi e in casi più rari metaplasia o neoplasia.
Il trattamento prevede le modifiche allo stile di vita e l’uso di inibitori della pompa protonica, mentre nei casi più gravi si rende necessario l’intervento chirurgico. La GERD si presenta quando si verifica una di queste situazioni:
- Infiammazione e danno alla mucosa esofagea;
- Esofagite peptica da reflusso.
Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?
La presenza di reflusso implica un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore, che è influenzato dall’angolazione della giunzione gastroesofagea, dall’azione del diaframma e dalla gravità (posizione ortostatica).
L’incidenza è variabile (10-40%), ma in Italia 3 persone su 10 sono affetti da malattia da reflusso, soprattutto se si pensa che uno dei fattori di rischio è l’obesità. Oltre al sovrappeso, i fattori che contribuiscono al reflusso sono:
- assunzione di alimenti ad alto contenuto lipidico;
- bevande contenenti caffeina o gassate e/o alcol;
- tabagismo;
- alcuni farmaci (anticolinergici, antistaminici, antidepressivi, Ca-antagonisti, progesterone, nitrati.
La diagnosi è principalmente clinica (anamnesi dettagliata); nei casi di mancata risposta al trattamento empirico, si fa un’endoscopia o una pH metria nelle 24h.
I sintomi tipici sono pirosi e rigurgito; un po’ più atipici sono sintomi come la disfagia, l’odinofagia e il dolore toracico similanginoso. Le complicanze possono essere acute (emorragia e perforazione) o croniche (stenosi esofagea, ulcere, esofago di Barrett, adenocarcinoma esofageo).
Alcuni consigli per trattare la sindrome da reflusso gastroesofageo
Tra le norme comportamentali per contrastare e trattare la sindrome da reflusso gastroesofageo ci sono:
- Sollevare testata del letto di 15 cm;
- Mangiare 2/3 h prima di coricarsi;
- Fare pasti piccoli;
- Evitare caffè, alcol, fumo e grassi:
- Controllare il peso corporeo;
- fare una eventuale terapia farmacologica (50% dei pazienti non ne necessita);
- Evitare alimenti molto caldi o molto freddi;
- Mantenere la postura eretta durante i pasti;
- Evitare abiti stretti;
- Autogestire l’alimentazione prescritta in base alla sensibilità personale.
Malattie dell’apparato gastrointestinale: stipsi
Può avere più significati, come emissione difficile o infrequente di feci, durezza delle feci o sensazione di evacuazione incompleta. La stipsi è molto diffusa nel mondo occidentale a causa della vita sedentaria.
Le cause della stipsi acuta e cronica
Tra le cause della stipsi acuta ci sono:
- Occlusione intestinale;
- Ileo adinamico;
- Farmaci.
Le cause della stipsi cronica sono, invece:
- Tumore del colon;
- Alterazioni metaboliche (diabete mellito, ipotiroidismo, gravidanza…);
- Patologie del SNC;
- Patologie del SNP;
- Malattie sistemiche (sclerosi multipla, amiloidosi…);
- Disturbi funzionali;
- Fattori alimentari (dieta povera di fibre, dieta ipoglucidica, abuso cronico di lassativi).
Un eccessivo sforzo può contribuire all’insorgenza di patologie ano-rettali (emorroidi, ragadi anali). Nei pazienti anziani, si possono formare fecalomi.
Durante l’anamnesi, è importante chiedere:
- Frequenza defecazione;
- Consistenza delle feci;
- Necessità di sforzarsi durante la defecazione;
- Senso di soddisfazione dopo la defecazione;
- Frequenza uso lassativi e/o clisteri;
- Presenza di sangue vivo nelle feci.
La stipsi è causata principalmente da abitudini sbagliate come uno scarso intake di fibre, idratazione insufficiente e sedentarietà.
Importanza delle fibre per trattare la stipsi acuta e cronica
Le fibre sono quelle parti vegetali commestibili che sono indigeribili o scarsamente digeribili.
Ci sono 2 tipologie di fibra (25/30 g / giorno; 15 g fibre ogni 1000 Kg):
- SOLUBILE (frutta, verdura, legumi): crea soluzioni viscose con aumento del tempo di transito intestinale e ha la capacità di legare i Sali biliari. Ha un grado di fermentabilità elevato (prebiotici) localizzata prevalentemente nell’ileo e nel colon destro;
- INSOLUBILE (cereali integrali): fa aumentare la massa fecale con diminuzione del tempo di transito e fa diminuire la pressione colica intraluminale. Ha un grado di fermentabilità molto basso ma elevata proprietà igroscopica.
Nella dietoterapia, le fibre sono molto importanti, in quanto, a livello del cavo orale, necessitando di una masticazione prolungata, inducono una maggiore secrezione salivare. A livello gastrico, assorbono acqua e aumentano di volume, provocando una distensione delle pareti dello stomaco e uno svuotamento gastrico più lento. Di conseguenza, aumenta il senso di sazietà.
Oltre a una quota corretta di fibra, è importante garantire un adeguato apporto di liquidi. Bisogna fare attenzione nel caso si assumano farmaci, in quanto possono ridurne la biodisponibilità.
Patologie del sistema gastrointestinale: la diarrea
Molte persone contattano il medico e il nutrizionista perché soffrono di diarrea. Con diarrea si intende un disturbo della defecazione caratterizzato dall'emissione rapida di feci abbondanti e poco formate. Si può parlare di diarrea solo nel caso in cui:
- Ci siano tre evacuazioni al giorno;
- Le feci siano alterate per quantità e qualità e si presentino poco formate, liquide o semiliquide.
In base ai sintomi e alla frequenza si può parlare di:
- diarrea ricorrente (con andamento ciclico ed episodi diarroici ravvicinati tra loro);
- diarrea acuta (durata inferiore alle tre settimane);
- diarrea cronica (durata superiore alle tre-quattro settimane).
Gli alimenti da evitare in caso di diarrea
In caso di diarrea il nutrizionista compilerà un piano alimentare che prevede l’eliminazione di:
- alimenti ricchi di grassi, condimenti e cibi fritti che aumentano le contrazioni del tratto intestinale già sensibilizzato;
- alimenti con lattosio;
- alimenti irritanti come caffè, cioccolato, peperoncino e alcolici.
In caso di disturbi dell’apparato gastrointestinale è importante seguire una dieta e alimentazione adeguata, che contrasti diarrea, stipsi e reflusso gastroesofageo.
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