L'Allattamento: un atto naturale importante
Dopo il parto, la neo-mamma viene un po’ troppo trascurata a volte, a favore del neonato, ma anche per la donna è importante una dieta bilanciata. Una corretta alimentazione della madre, garantisce una corretta nutrizione del figlio durante l’allattamento.
Il latte materno è la migliore alimentazione possibile per il neonato, che ne ricava tutte le sostanze necessarie per il suo sviluppo e per le sue difese immunitarie. L’allattamento ottimale è quello protratto per sei mesi. Naturalmente, durante tutto il periodo di allattamento, dovrà limitare una serie di alimenti che possono causare fenomeni avversi nel lattante: caffè, tè e cioccolato possono provocare insonnia e nervosismo; crostacei, molluschi e carne conservata possono dare allergie cutanee; legumi e carciofi possono provocare coliche gassose; cavolo, verza, broccoli, asparagi, cipolla e aglio possono conferire cattivo sapore al latte.
Cosa avviene dopo il parto?
L’istinto alla suzione e l’amore materno sono il binomio necessario nelle prime ore di vita. Il processo di suzione del neonato manda un segnale all’ipofisi della madre che porta alla formazione della prolattina, l’ormone che stimola le ghiandole mammarie alla produzione lattifera. Durante la poppata, il latte cambia tipologia di composizione e consistenza: il colostro (il primo latte) è di colore giallo, denso, con un alto contenuto di anticorpi, linfociti, macrofagi e zuccheri e ha un’azione lassativa che aiuta ad espellere il meconio (contenuto intestinale del feto).
La continua suzione del neonato porta alla produzione di un altro ormone, l’ossitocina che va ad agire sulla contrazione dei tessuti elastici che circondano la ghiandola mammaria, portando alla produzione di altro latte. Questa tipologia di latte, detto secondario o maturo, è più ricco in grassi e proteine e ha una consistenza più cremosa.
La produzione di latte avviene in base alla richiesta del neonato; non è la madre a decidere quando e quanto latte dare.
L’allattamento al seno è vivamente consigliato, in quanto ogni essere vivente produce un tipo di latte perfettamente indicato per le esigenze nutritive dei piccoli della sua specie. La composizione del latte materno è data da grassi, zuccheri, proteine, minerali, ferro, vitamine, acqua, ma la percentuale varia, adattandosi alle varie esigenze della crescita del bambino.
Alimenti sconsigliati durante l’allattamento
- Alimenti che possono cambiare il sapore del latte rendendolo sgradevole: famiglia dei cavoli, aglio, asparagi, cipolle, carciofi, prezzemolo, peperoncino.
- Alimenti che possono creare pesantezza e meteorismo nel bambino: aceto, salumi, conserve, formaggi fermentati, spezie piccanti, alcol, caffè, cioccolato, tè, salvia e tutti gli alimenti precotti.
- Alimenti che possono ridurre la secrezione lattea: menta e prezzemolo.
E’ da evitare assolutamente la nicotina, che può rendere irritabile e agitato il neonato fino all’insonnia; i farmaci e le droghe passano nel latte e vengono assimilati anche dal bambino.
Come aumentare la produzione di latte?
Esistono degli alimenti che favoriscono la montata lattea:
- Ortaggi crudi come finocchi e carote
- Chicchi d’avena bolliti
- Lenticchie, mandorle, topinambur con cadenza settimanale
- Semi di anice e le parti secche di cumino come infuso dopo i pasti
- Semi di finocchio come infuso durante tutta la giornata
- Luppolo
- Fieno greco come infuso
La madre deve osservare delle fasi di riposo durante la giornata, perché il troppo lavoro può portare a stress fino alla regressione del latte. Bisognerebbe aumentare gradualmente la frequenza delle poppate in modo da portare sempre a svuotamento il seno, in modo da evitare ingorghi mammari e aumentare la produzione del latte.
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