Il Doping nel Bodybuilding
PREMESSA
È doveroso far capire agli utenti che questo articolo è scritto solo a scopo informativo, senza pregiudizi verso chi sceglie liberamente la strada del doping. Non è neanche un incitamento all'uso di sostanze dopanti, ma rendere consapevole l'utente medio di cosa sia il doping e che effetti abbia sul nostro organismo.
INTRODUZIONE
Nello sport l'uso di sostanze dopanti ha lo scopo di migliorare la prestazione potenziando potenza, resistenza, velocità... Nel bodybuilding, invece, il doping ha solo ed esclusivamente lo scopo di migliorare l'impatto estetico che deve essere il più impressivo possibile.
Certo, per arrivare a determinati livelli servono sacrificio, passione, doti genetiche, nessuno lo mette in dubbio, ma il doping è una scorciatoia per arrivare a risultati che senza aiuti farmacologici sarebbe impossibile raggiungere. Nel culturista il doping assume connotati psicologici, una forma di vera e propria (tossico)dipendenza. Il culturista non è più in grado di smettere le assunzioni, perché in caso contrario oltre che a diventare ridicolo fisicamente, cadrebbe anche vittima, molto spesso, di gravi depressioni. Entra in un vero e proprio circolo vizioso difficile da sconfiggere.
Cos'è un prodotto dopante?
Dal Ministero della Salute: "Costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze dopanti biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti." È quanto cita l´art. 1 della Legge 14 dicembre 2000, n. 376 che disciplina in Italia la tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping.
Gli steroidi anabolizzanti
Una delle sostanze dopanti maggiormente utilizzate sono i farmaci anabolizzanti. Vengono assunti generalmente in maniera ciclica.
I cicli differiscono notevolmente per quanto riguarda:
- lunghezza
- dosaggio
- numero e tipo di farmaci utilizzati contemporaneamente
- numero e tipo di farmaci utilizzati consecutivamente
Nonostante la parola steroidi sia associata al testosterone o al doping, comprende in realtà una classe piuttosto ampia di sostanze con funzioni e usi anche molto distanti tra loro: steroidi anabolizzanti (testosterone, nandrolone etc.…), steroidi antinfiammatori derivati dal cortisone/cortisolo, steroidi derivati dall’aromatizzazione del testosterone (estrogeni), steroidi derivati dal progesterone, steroidi derivati dall’aldosterone. L’uso di sostanze dopanti è comune in medicina, ma anche in ambito dopante, in particolare per gli AAS. È importante dire che il loro abuso è pericoloso e potenzialmente fatale, nonostante non esista una statistica ufficiale sui rischi a lungo termine, il che dovrebbe far ragionare l’utilizzatore potenziale sui rischi a fronte dei sicuramente tangibili benefici, che sono però limitati nel tempo e reversibili alla sospensione del farmaco. Non è saggio demonizzare queste sostanze senza conoscerne i loro utilizzi, pregi e difetti, così come fingere che non abbiano nessun effetto collaterale, specie nel lungo termine
Gli steroidi androgeni/anabolizzanti (AAS) sono il testosterone e i derivati sintetici e sono usati principalmente a scopo medico per la terapia ormonale sostitutiva nell’ipogonadismo maschile. Attualmente in Italia come AAS ad uso umano è rimasto solo il Testosterone, mentre all’estero come negli USA o in altri paesi sono rimasti disponibili altri farmaci usati come anabolizzanti a ridotto potere androgeno come Nandrolone, Oxandrolone e Ossimetolone. Gli steroidi sono comunemente e legalmente considerati farmaci dopanti e inseriti nella lista antidoping della WADA (lista di sostanze dopanti e metodi proibiti). Gli steroidi anabolizzanti conferiscono un chiaro vantaggio in termini prestazionali e di recupero sia dall’allenamento che dagli infortuni, mettendo però a rischio la salute dell’atleta e rendendo la competizione scorretta nei confronti di chi non fa uso di sostanze.
L'abuso di sostanze dopanti può provocare tutta una serie di effetti collaterali, anche mortali: infarto, insufficienza epatica o renale, lesioni o tumori al fegato, ipogonadismo, infertilità, psicosi, ginecomastia, perdita delle caratteristiche femminili e acquisizione caratteristiche maschili nella donna, acne cistica, ateromatosi, malattie cardiovascolari, disturbi di immagine corporea (dismorfia) e vigoressia.
Un altissimo numero di utilizzatori di steroidi frequenta le palestre e non è un agonista e non gareggia, ma semplicemente vuole un corpo più estetico.
I benefici dell’uso di steroidi in teoria, sono il maggior aumento di massa muscolare, la riduzione della massa grassa, il maggior aumento di forza e recupero psicofisico dalle sedute allenanti e talvolta un senso generale di benessere psicofisico.
Chiaramente quando si parla di steroidi per la massa muscolare, si parla di AAS (testosterone e derivati, progestinici), volendo si può includere anche l’estradiolo che però non è chimicamente classificabile come androgeno.
Vediamo come funzionano. Il meccanismo di azione più certo è attraverso l’attivazione del recettore AR presente nel citoplasma o nucleo della cellula muscolare che induce la trascrizione genica e sintesi di diverse proteine ed enzimi, tra cui le catene pesanti di miosina e actina (le fibre muscolari insomma). Meccanismi secondari all’attivazione di AR o “collaterali”, sono rappresentati dalla fosforilazione di mTOR, inibizione della famiglia delle proteine cataboliche FOXO e sistema ubiquitna-proteasoma, con un potenziamento di sintesi proteica e risposta agli anabolizzanti. Inoltre, inibiscono la miostatina e i geni correlati, che bloccherebbe la crescita muscolare.
La miostatina è fondamentale nel mantenere l’integrità dei tendini e la struttura muscolare nel complesso (gli infortuni muscolo-tendinei sono molto più frequenti in chi usa AAS). Lo scopo principale è amplificare gli effetti dello stress dell’allenamento sul bilancio azotato muscolare, amplificando notevolmente gli effetti ipertrofici dell’allenamento con i pesi. Aumentano anche la ritenzione e la sintesi di glicogeno muscolare.
Il doping, ovviamente, non è ad uso esclusivo degli uomini. L'utilizzo di steroidi anabolizzanti in una donna, presenta un rischio molto concreto di androgenizzazione che è permanente. Gli effetti, rispetto all’uomo, sono amplificati dal fatto che viene soppressa la funzione ovarica e quindi crolla l’estradiolo, alterando profondamente l’equilibrio a favore degli androgeni mimando un ambiente tipico dell’uomo; che infatti per natura ha un maggior profilo androgeno.
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